Tutte le Notizie

Voragine a Firenze, 5 milioni per ricostruire. Ecco le ipotesi

 

 
Per la ricostruzione saranno necessari 4 o 5 milioni di euro. Dopo il collasso di 200 metri di strada sul lungarno di Firenze, sono due le ipotesi d’intervento. Ancora incerte le cause del cedimento, sotto accusa gestione pressione idrica. Secondo i geologi manca la manutenzione: “In acquedotti perdite fino al 70%”

Voragine sul lungarno di Firenze, il giorno dopo. La Procura, che ha già aperto un fascicolo sul crollo dell'argine, ha ricevuto stamani il dossier con la ricostruzione degli eventi da parte dei vigili del fuoco. Ma perché si arrivi a una maggiore chiarezza sulle cause di quanto accaduto, si dovrà sciogliere il braccio di ferro tra Comune e Publiacqua, i cui toni stanno salendo di ora in ora.
La dirigenza della società che gestisce il servizio idrico in città è convinta che non vi sia alcun nesso tra il guasto registrato intorno a mezzanotte e mezzo di mercoledì a Lungarno Torrigiani e il tracollo avvenuto qualche ora più tardi.
"Alle tre e mezzo tutto era rientrato nella normalità" afferma Publiacqua. Il Comune è invece convinto che, una volta chiuse le condutture interessate, si sia sottovalutata la forza che a quel punto avrebbe esercitato la pressione in quella zona. Insomma, non sarebbe un problema di "vecchiaia" delle tubazioni, che comunque hanno 60 anni, ma di regolazione della pressione. Mentre per Publiacqua si tratterebbe di uno smottamento del fiume che poi ha portato alla rottura del tubo. In entrambe le versioni, si esclude così il tema dell'età delle condutture.
Di fatto il collasso di ieri riporta in primo piano il tema dei controlli e della manutenzione.
Secondo Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, il sistema idrico italiano manca proprio di manutenzione e monitoraggi costanti. Un deficit che costa caro al paese, tanto che, secondo i geologi, i nostri acquedotti registrano perdite in media del 35% con punte che possono arrivare anche al 70%.
"Il fattore scatenante della voragine di Firenze, non c'è dubbio, è stata la rottura del tubo e tubi di quelle dimensioni possono avere punti deboli, in particolare le giuntore e le filettature delle giunture” ha detto Peduto. “Tuttavia è necessario chiarire la causa della rottura: se, appunto, ha ceduto una giuntura oppure se si tratta di altro, forse un cedimento del terreno o di altro che ha schiacciato e danneggiato il tubo. Sarà l'indagine  che verrà condotta a dircelo". Anche secondo Peduto, ora a Firenze la situazione è sotto controllo.
Intanto ieri si è svolto il primo tavolo tecnico con il genio civile e tutti gli enti che hanno competenza idraulica (il secondo vertice era in programma stamani).
E ora cosa accadrà? Sono due le ipotesi al vaglio.
A descrivere le possibilità l'ingegnere Giacomo Parenti, direttore generale del Comune di Firenze. La prima: inserire una fascia di micropali in corrispondenza delle abitazioni, per mettere in sicurezza i palazzi. Poi sarà rimossa la terra collassata e infine la spalletta verrà demolita e ricostruite su nuove fondamenta. La seconda: effettuare i lavori al contrario, partendo dall'Arno, issando una "palancolata" sul fiume e demolendo l’argine (e poi, ovviamente, ricostruire, svuotare e ripienare). I costi? Tra 4 e 5 milioni di euro.

Giovedi 26 Maggio 2016, 12:05

Fonte: ilgiornaledellaprotezionecivile

Aree di Emergenza

 

             

 

Allerta IN CORSO

Meteo

 
Meteo Toscana

LaMMA

APP x Smartphone

 

 

Applicazione per informazioni ai cittadini

Leggi la notizia

 

 




A.I.B. - Incendi Boschivi


Cont@ttaci
FAQ


  

Accesso Utenti

Cerca nel Sito

DMC Firewall is a Joomla Security extension!