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Addio Forestale: dopo 194 anni passa sotto l'Arma dei Carabinieri

Saranno militari, e non più agenti, i circa 7mila ex forestali che andranno a far parte del Comando per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare all'interno dell'Arma dei Carabinieri, come prevede il decreto legislativo di riforma della pubblica amministrazione approvato ieri 21 gennaio 2016

Addio al Corpo Forestale dello Stato: da ieri, per decreto, non esiste più, è stato assorbito nell'Arma dei carabinieri. Fine di una gloriosa storia nata nel lontano 1822. Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che prevede l’assorbimento del Corpo forestale nell’Arma dei Carabinieri, con l’obiettivo di dare  unitarietà e più forza anche alla funzione di controllo sul territorio valorizzando la specialità agroambientale.
Nasce così,
all'interno dell'Arma dei Carabinieri, il Comando per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare. La maggior parte dei 7mila ex-forestali quindi i gradi corrispondenti dentro l'Arma, altri (120) entreranno a far parte  dei Vigili del fuoco, 30 andranno nella Guardia di Finanza e 120 in Polizia di Stato. E' data anche la possibilità di far richiesta di trasferimento nella Pubblica amministrazione "compatibilmente con le esigenze di funzionalità".
"Con la riforma - ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina - riorganizziamo le funzioni di polizia impegnate sul fronte agro-ambientale, dotando l'Italia di una moderna struttura in grado di assicurare sempre meglio prevenzione e repressione su questo fronte. Uniamo le forze e potenziamo gli strumenti operativi. Il nuovo Comando assicurerà professionalità, specializzazione e un ramificato presidio del territorio rappresentando di certo una delle esperienze più avanzate d'Europa".

Una nota del Ministero (Mipaaf) illustra così le novità portate da questa riorganizzazione:
- POTENZIATA LA TUTELA AGROAMBIENTALE 
Dalla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri nasce il Comando per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare. Una grande forza che potenzia le capacità dell'Italia di preservare e difendere il suo patrimonio paesaggistico, ambientale e agroalimentare. 7 mila uomini specializzati impiegati sul campo.
- PERCHÈ I CARABINIERI
L'Arma dei Carabinieri, per il modello organizzativo e operativo di presidio del territorio, garantisce il più alto livello di potenziamento della tutela agroambientale. Negli anni proprio i Carabinieri hanno sviluppato anche competenze specifiche in questo campo con Nuclei specializzati come i Nac (Nucleo Anticontraffazioni Carabinieri) e Noe (Nucleo operativo ecologico), oltre all'attività dei Nas (Nucleo anti sofisticazioni).
- RAFFORZATO IL PRESIDIO TERRITORIALE
Viene potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell'attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell'Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive .
- MANTENUTA LA SPECIALIZZAZIONE 
Nel nuovo comando viene assicurata la specializzazione attraverso l'impiego del personale del Cfs e anche i nuovi immessi verranno specificamente formati, così da garantire un alto livello professionale nelle materie agroambientali.
- VALORIZZATE LE PROFESSIONALITÁ
Il personale mantiene le competenze possedute e viene impiegato nell'attuale sede di lavoro e incarico ricoperto. Nascono per questa ragione i Ruoli forestali nell'Arma. Anche le progressioni di carriera vengono salvaguardate rispettando i criteri attualmente esistenti. La riorganizzazione prevede poi il trasferimento di 750 agenti ad altre forze di polizia o amministrazioni. 
- EFFICIENTATI I COSTI E CONFERMATA LA DIPENDENZA FUNZIONALE DAL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE
Con la riorganizzazione del Cfs e le altre misure contenute nel decreto legislativo vengono efficientati i costi di gestione. Il nuovo comando è posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali a conferma dello stretto collegamento del comparto di specialità con le competenze, le tematiche e gli obiettivi del Ministero.

 
Molti le voci contrarie  a questo accorpamento, in particolar modo le associazioni ambientaliste, che sostengono che in questo modo verrà meno la specificità di un Corpo specializzato negli ecoreati, realtà in costante crescita con un grande giro di affari per le mafie.

Nel novembre 2014, in un’audizione al Senato, il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti aveva dichiarato: “Siamo contrarissimi alla soppressione del Corpo forestale dello Stato, perché sarebbe come togliere all’autorità giudiziaria l’unico organismo investigativo in materia ambientale che dispone delle conoscenze, delle esperienze, del know-how e anche dei mezzi per poter smascherare i crimini ambientali. L’accorpamento, potrebbe rischiare di stemperare di molto il patrimonio di conoscenze e di esperienze e, quindi, la capacità investigativa di questo Corpo".

Legambiente, che da sempre ha espresso la propria contrarietà,  ieri  commentato così la notizia dell'accorpamento: "Ci auguriamo – sono le parole del direttore  Stefano Ciafani – che questo cambiamento sia sfruttato nel modo più utile per realizzare finalmente un Corpo di Polizia specializzato nel contrasto delle illegalità ambientali. Le enormi competenze del Corpo Forestale insieme a quelle dei Carabinieri debbono essere valorizzate per avviare una nuova stagione di lotta contro tutte le forme di criminalità ai danni dell’ambiente e della collettività, avvalendosi anche degli strumenti offerti dalla nuova legge sugli ecoreati".
Anche i sindacati di categoria si sono detti contrari alla "militarizzazione" dei forestali, e hanno scritto una lettera al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, chiedendo "di valutare attentamente i costi che dovrebbero sopportare i cittadini dall'assorbimento"
.
Il medesimo decreto ha anche introdotto i
n Italia il 112 europeo, un numero unico per le emergenze.

Fonte: ilgiornaledellaprotezionecivile

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