Sistema di Allertamento e Legenda Allerta Meteo
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Attenzione: Questa pagina è in corso di revisione sulla base della delibera della Giunta regionale n. 395 del 7 aprile 2015"Approvazione aggiornamento delle disposizioni regionali in attuazione dell'art. 3 bis della Legge 225/1992 e della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27.02.2004 'Sistema di Allertamento Regionale e Centro Funzionale Regionale'". |
LA MAPPA DELLE ZONE DI ALLERTA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO
LA LEGENDA TERMINI DELLA VALUTAZIONE DELLE CRITICITÀ
LA LEGENDA TERMINI BOLLETTINO VIGILANZA METEO
TABELLA DELLE CRITICITA' METEO-IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE
SCALA BEAUFORT della forza del vento.pdf
MAPPA DELLE ZONE DI ALLERTA PDF.pdf clicca per visualizzare
Queste pagine contengono le informazioni per i cittadini sui potenziali rischi legati a fenomeni meteorologici e informano sui comportamenti da adottare per proteggersi in caso di situazioni critiche.
I rischi che sono presi in considerazione dal sistema di allertamento meteo in Toscana sono legati a: inondazioni (rischio idraulico), frane, smottamenti e allagamenti causati dai corsi d'acqua minori(rischio idrogeologico), temporali forti, vento forte , mareggiate, neve, ghiaccio.
A cosa serve l'Allerta?
Il sistema di allertamento serve a:
- segnalare preventivamente la possibilità di verificarsi di eventi meteo potenzialmente pericolosi;
- attivare presso i soggetti istituzionali e le altre strutture operative la verifica della capacità di intervento in caso di necessità
- mettere in atto alcune misure di protezione preventive nei casi in cui queste siano possibili, come previsto nei piani di protezione civile.
La comunicazione dell'allerta è indirizzata anche ai cittadini, perché prestino attenzione ai possibili rischi connessi ai fenomeni meteo e affinché adottino comportamenti corretti durante gli eventi.
L'auto-protezione è infatti lo strumento più efficace per garantire la propria sicurezza, soprattutto in caso di eventi repentini.
Il sistema di allerta è basato su previsioni effettuate con un anticipo di circa 12-24 ore dal previsto inizio dei fenomeni quindi, seppur oramai molto affidabili, sono comunque soggette ad un certo grado di incertezza. L'allerta è pensata per ottenere il miglior compromesso possibile bilanciando la necessità da una parte di avvisare in caso di eventi pericolosi, dall'altra di evitare troppi falsi allarmi. E' comunque importante seguire costantemente gli aggiornamenti della situazione sui canali ufficiali preposti.
Per tutte le ulteriori indicazioni durante il periodo di validità di un'allerta occorre sempre far riferimento al proprio Comune che costituisce la struttura di protezione civile di riferimento per il cittadino.
Quattro colori per quattro livelli di allerta
Per comunicare i messaggi di allerta si segue un sistema basato sul codice colore in una scala di allertamento, condivisa a livello nazionale ed europeo, che va dal verde (nessuna criticità) al giallo, all'arancione e al rosso.
Il colore è assegnato sia in base alla probabilità di accadimento dell'evento che dei possibili impatti.
I diversi colori comportano una diversa attivazione del sistema di protezione civile e suggeriscono diversi comportamenti di autoprotezione da parte dei cittadini.
La mappa delle "Zone di allerta" della Toscana
Per ottenere una maggiore precisione nella previsione degli eventi, il territorio della Toscana è suddiviso in zone di allerta su ciascuna delle quali viene valutato un livello di allerta per ogni rischio considerato.
Le informazioni sulla situazione vengono sintetizzate su due mappe della Toscana, aggiornate almeno una volta al giorno alle 13:00, che indicano le possibili criticità nelle prossime 36 ore (oggi e domani) su ognuna delle 26 zone di allerta (link al pdf: Aree di allerta a criteri di delimitazione) relativamente ad ogni rischio.
Gli attori del sistema
Il Centro Funzionale Regionale svolge sia attività di previsione sia attività di monitoraggio e sorveglianza di eventi meteo-idrogeologici e idraulici e dei loro effetti sul territorio.
In Toscana sono due le componenti del Centro funzionale:
- Il Consorzio LaMMA, consorzio tra CNR e Regione Toscana, che è responsabile delle attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza delle forzanti meteorologiche che possono generare scenari di rischio sul territorio;
- Il Servizio idrologico Regionale che è responsabile della valutazione della pericolosità e dei possibili scenari di criticità̀ idraulica e idrogeologica in base agli effetti delle piogge previste; gestisce inoltre la rete di monitoraggio meteo-idro-pluviometriche e mareografica e assicura il funzionamento delle strutture di comunicazione informatiche e del necessario flusso informativo.
Il sistema regionale della protezione civile è organizzato dalla Regione in stretto contatto con le strutture nazionali preposte, con tutti i Comuni e le Province. Dispone di una Sala operativa SOUP in funzione 24 ore su 24 e 365 giorni all'anno in grado di allertare in tempo reale tutte le forze e le strutture che devono intervenire in caso di situazioni di pericolo legate alle condizioni atmosferiche. La Protezione civile regionale si avvale inoltre della fitta rete di associazioni che operano in questo settore e che sono iscritte nel Registro regionale del volontariato.
Come si attiva il Sistema
Ogni giorno il Centro Funzionale regionale emette un Bollettino di valutazione delle criticità regionali con l'indicazione per ogni zona di allerta del relativo codice colore che esprime il livello di criticità previsto per i diversi rischi:
- per livello di criticità con codice ARANCIONE ROSSO
il Bollettino assume valenza di "Avviso di Criticità": viene adottato dal Sistema Regionale di Protezione Civile come "Stato di Allerta Regionale", diramato a tutti i soggetti che fanno parte del sistema di protezione civile regionale: Province, Comuni, Prefetture, strutture operative, volontariato, gestori dei servizi e della viabilità al fine di rendere questi soggetti pronti a fronteggiare l'evento ed adottare misure di preparazione e prevenzione se possibili, eventualmente diversificate per i due livelli in base alle proprie procedure operative.
Dell'emissione dello stato di allerta è data massima diffusione anche tramite comunicati stampa, diramati attraverso i diversi canali possibili (tv, radio, web, social networks).
- per livello di criticità con codice GIALLO
le strutture competenti a livello locale vengono avvisate per via telematica in modo che possano da verificare che siano pronte attivarsi in caso di necessità e che possano seguire l'evoluzione durante il manifestarsi degli eventi. In generale il codice giallo è relativo ad eventi potenzialmente pericolosi ma circoscritti, per cui è difficile prevedere con anticipo dove e quando si manifesteranno. A livello regionale viene attivata una fase di "vigilanza" particolare relativa all'evoluzione dei fenomeni meteo.
Nel caso di codice VERDE non sono previsti fenomeni intensi e pericolosi, possono comunque essere presenti fenomeni meteo legati alla normale variabilità stagionale.
Riferimenti normativi
- A livello nazionale: Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27/02/2004 "Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile"
- A livello regionale: Delibera della Giunta regionale n. 395 del 7 aprile 2015 "Approvazione aggiornamento delle disposizioni regionali in attuazione dell'art. 3 bis della Legge 225/1992 e della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27.02.2004 'Sistema di Allertamento Regionale e Centro Funzionale Regionale'
CRITERI DI ANALISI DELLE CRITICITÀ
IDRAULICA
Il rischio idraulico, come detto, corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli idrometrici critici (possibili eventi alluvionali) lungo i corsi d’acqua principali, ovvero, per il territorio regionale, afferente ai tratti riportati nella tabella che segue.
Corsi d'acqua principali | |
MAGRA | Ponte Magra - confine Regione |
SERCHIO | Calavorno - foce |
ARNO | Montevarchi - foce |
SIEVE | Dicomano - confluenza Arno |
OMBRONE PT | Poggio a Caiano - confluenza Arno |
ELSA | Castelfiorentino - confluenza Arno |
ERA | Belvedere - confluenza Arno |
CECINA | Ponte di Monterufoli - foce |
CORNIA* | Vecchia SS Aurelia - foce |
BRUNA* | Macchiascandona - foce |
OMBRONE | Sasso d'Ombrone - foce |
ALBEGNA* | Marsiliana - foce |
(*) assenza di modellazione idraulica.
Per tali corsi d'acqua, oltre alle valutazioni di tipo "statistico" richiamate dalla Direttiva 27/02/2014, saranno utilizzate quali supporto alla fase valutativa le "uscite" del modello idrologico previsionale utilizzato dal CFR, laddove disponibili, che forniranno indicazioni circa la tempistica di evoluzione e l'entità stimata della piena in relazione alle portate liquide e/o ai livelli idrometrici di riferimento delle diverse stazioni idrometriche.
IDROGEOLOGICA-IDRAULICA RETICOLO MINORE
Il livello di Allerta associato al rischio idrogeologico-idraulico sul reticolo minore dipende dall’analisi congiunta dei sottostanti elementi:
- i cumulati di pioggia previsti confrontati con quelli calcolati in funzione dei tempi di ritorno e delle durate delle piogge caratteristiche della zona di allerta interessata;
- il grado di saturazione del suolo e dallo scenario di evento previsto;
- valutazioni di carattere idrologico;
- situazioni di criticità o rischi residui.
In presenza di previsione di fenomeni precipitativi con potenziale avvicinamento dei livelli pluviometrici medi areali corrispondenti alla stima del tempo di ritorno almeno biennale (TR 2) il territorio regionale è soggetto a potenziali criticità idrogeologiche - idrauliche i cui effetti risultano di difficile previsione e valutazione. In tali situazioni il processo di analisi congiunta degli elementi di cui sopra, sia in fase previsionale che in fase di monitoraggio, può dar luogo solo a valutazioni di tipo probabilistico e non di dettaglio, essendo coinvolti bacini idrografici di piccole dimensioni (inferiori ai 400 Kmq) e criticità anche diffuse sia idrauliche che geomorfologiche.
Quanto sopra è infatti specificato anche dalla Direttiva P.C.M. del 27.02.2004 che definisce che… “per i corsi d'acqua secondari, quali quelli che sottendono bacini idrografici di dimensioni inferiori ai 400 Kmq, la prevedibilità può al più avvenire in senso statistico e, comunque, la disponibilità di 20/82 misure idrometriche in tempo reale consente soltanto la validazione dei modelli previsionali ed il monitoraggio e la sorveglianza degli eventi in atto.
Quando gli eventi di piena interessano corsi d'acqua a carattere torrentizio, non arginati, facenti parte del reticolo idrografico secondario e, in particolare, di sub -bacini montani e collinari caratterizzati da tempi di corrivazione molto brevi, da fenomeni di sovralluvionamento che possono significativamente modificare l'evoluzione dell'evento e da più limitata densità delle reti di monitoraggio, la previsione del fenomeno alluvionale e' difficoltosa e meno affidabile”
Per cumulato di pioggia riferito ad una durata t = 1, 3, 6, 12 e 24 ore, si intende la pioggia totale sull'intera zona di allerta mediata partendo dai dati puntuali registrati ai pluviometri insistenti nell'area
di cui trattasi nell'intervallo t preso in considerazione.
Per Tempo di Ritorno si intende il tempo medio intercorrente tra il verificarsi di due eventi successivi di entità uguale o superiore ad un valore di assegnata intensità o analogamente, è il tempo medio in
cui un valore di intensità assegnata viene uguagliato o superato almeno una volta.
TEMPORALI - FORTI
Il rischio "Temporali Forti", molto simile al rischo idrogeologico-idrualico reticolo minore, si distingue da questo per:
- la possibilità che questi effetti siano improvvisi, estremamente localizzati e violenti;
- la possibilità che si sommino ulteriori danni dovuti agli effetti delle possibili violente raffiche di vento (o delle trombe d'aria), delle grandinate di grandi dimensioni e delle numerose fulminazioni.
Gli effetti dei temporali forti dipendono oltre che dalla vulnerabilità del territorio anche dalla durata del fenomeno, di conseguenza la stima del rischio e del relativo codice colore risulta estremamente difficili.
Pioggia
Si intende il cumulato di pioggia previsto sulle varie aree di allertamento espresso in mm. Ai fini della valutazione idraulica e idrogeologica viene indicato su ogni area di allertamento, o su di una porzione di territorio risultante dall'aggregazione di più aree quando questo risulta possibile:
- il cumulato medio sulle giornate di oggi e domani e/o sull'evento;
- il cumulato massimo puntuale sulle giornate di oggi e domani e/o sull'evento;
- la massima intensità oraria delle giornate di oggi e domani e/o sull'evento.
Pioggia media sull'area di allertamento (mm)
Termine | Valore (mm) |
Non significativo | < 10 |
Significativo | 10 - 50 |
Abbondante | 50 - 100 |
Molto abbondante | > 100 |
Pioggia massima puntuale sull'evento (mm)
Termine | Valore (mm) |
Elevati | 50 - 100 |
Molto elevati | > 100 |
Intensità di pioggia puntuale (mm/1h)
Termine | Valore (mm) |
Deboli | < 5 |
Moderate | 5 - 15 |
Forti | 15 - 30 |
Molto forti | > 30 |
Distribuzione nel tempo della pioggia
Termine | Descrizione |
Intermittenti | Per parte del periodo di allertamento |
Persistenti | Per tutto il periodo di allertamento |
Temporali
Termine | Descrizione |
Isolate/sparse | Su una porzione dell'area di allertamento |
Diffuse | Su gran parte dell'area di allertamento |
Un "temporale forte" è un fenomeno atmosferico accompagnato da uno o più dei seguenti fenomeni meteorologici:
- cumulata puntuale superiore a 40 mm/1h;
- intensità superiore ai 20 mm/15min;
- grandinate di grandi dimensioni (diametro dei chicchi > 1 cm);
- elevato numero di fulminazioni;
- violenti colpi di vento e/o trombe d'aria;
Riguardo alla durata del fenomeno vengono definiti:
- brevi: i temporali che durano da una decina di minuti a meno di 1 ora;
- persistenti: i temporali che durano più di 1 ora, con possibilità di prolungarsi sino a 2-3 ore;
- molto persistenti: i temporali che durano 3-6 ore o oltre.
Per i contributi precipitativi dei temporali forti vale la seguente classificazione. Gli altri fenomeni associati ai temporali forti (grandinate di grosse dimensioni, elevato numero di fulminazioni, violenti colpi di vento e/o trombe d'aria) sono possibili per tutti i tipi di temporale forte (brevi, persistenti e molto persistenti) Distribuzione spaziale della pioggia
Termine | Intensità (mm/15min) | Intensità (mm/1h) | Intensità (mm/3h) | Intensità (mm/6h) |
Brevi | > 20 | 50 - 100 | - | - |
Persistenti | > 20 | 50 - 100 | 100 - 200 | - |
Molto persistenti | > 20 | 50 - 100 | 100 - 200 | > 200 |
Vento
Viene considerato in questo contesto la velocità massima istantanea del vento chiamata raffica (in km/h) in zone libere da ostacoli che possono modificare la velocità del vento; inoltre le eventuali raffiche legate all'attività temporalesca (che possono essere altrettanto violente) non vengono prese in considerazione in questo contesto ma rientrano nella categoria “temporali forti”.
A causa della marcata variabilità della velocità e della frequenza del vento in funzione dell'altitudine, della conformazione del luogo e della rugosità del terreno, dal punto di vista climatologico vi sono zone (tra cui la prima fascia costiera, le isole, le parti esposte delle zone collinari e i crinali appenninici) dove il vento soffia con maggior intensità e con maggior frequenza rispetto alle zone di pianura.
Inoltre, anche in una stessa zona omogenea dal punto di vista topografico (ad esempio la pianura) particolari effetti locali (sbocco delle valli, presenza di ostacoli, zone urbane con palazzi alti) possono provocare differenze sostanziali nella velocità locale delle raffiche.
Di conseguenza è opportuno identificare tre tipologie di zone ciascuna con soglie specifiche:
- le zone di pianura delle zone interne lontano da effetti locali;
- le isole, le zone della fascia costiera e le zone collinari esposte;
- i crinali appenninici.
Soglie per le raffiche (km/h) | Soglie per le raffiche (m/s) | ||||||||
Termine | Sino a tese (non segnalate) | Forti | Molto forti | Violente | Sino a tese (non segnalate) | Forti | Molto forti | Violente | |
Pianura | < 60 | 60 - 80 | 80 - 100 | > 100 | < 16.7 | 16.7 - 22.2 | 22.2 - 27.8 | > 27.8 | |
Isole e costa | < 80 | 80 - 100 | 100 - 120 | > 120 | < 22.2 | 22.2 - 27.8 | 27.8 - 33.3 | > 33.3 | |
Crinali appenninici | < 100 | 100 - 120 | 120 - 150 | > 150 | < 27.8 | 27.8 - 33.3 | 33.3 - 41.7 | > 41.7 |
La previsione del vento viene effettuata su aree composte da una singola zona di allerta o da un aggregato di zone di allerta (macro-area) più o meno ampio a seconda della incertezza legata alle diverse configurazioni meteorologiche.
Mare
Si stimano in questo contesto le caratteristiche del moto ondoso al largo, ovvero dove non agisce l'influenza del fondale marino, sia che esso sia mare vivo (formato dal vento), sia che sia mare morto o swell (onde generate da forti venti lontani dalla zona di interesse). L'altezza del moto ondoso a costa dipende da vari fattori tra cui la profondità, il tipo di fondale e l'esposizione della costa, oltre che al periodo del moto ondoso (mare vivo o mare morto) e sebbene strettamente correlato all'altezza del moto ondoso al largo ne può differire anche in maniera sostanziale. Il parametro utilizzato per definire l'altezza del moto ondoso è l'altezza significativa dell'onda, un parametro statistico utilizzato internazionalmente che tiene conto dell'altezza media del terzo delle onde più alte e si avvicina a quanto percepito a occhio nudo. L'altezza significativa delle onde è quindi maggiore del valore medio dell'altezza delle onde ma sensibilmente inferiore all'altezza delle onde massime, che normalmente si attesta a 1,7 volte l'altezza significativa ma che può raggiungere anche il doppio.
Soglie Moto Ondoso al largo | ||||
Termine | Molto mosso | Agitato | Molto agitato | Grosso |
Altezza significativa delle onde (m) | < 2.5 | 2.5 - 4.0 | 4.0 - 6.0 | > 6.0 |
Neve
Viene definita tramite: quantità e quota.
Quantità: si intende l'accumulo medio al suolo.
Quota: si intende il range medio di quota a cui si prevede accumulo al suolo. Nella tabella si indica il presunto quantitativo alla quota più bassa (es: poco abbondante pianura). Nella descrizione testuale si descriveranno anche i quantitativi previsti alle quote superiori (es: a quote collinare) ed eventualmente il cumulato presunto della precipitazione nevosa (poco abbondante, abbondante, molto abbondante).
Soglie Neve (cm) su superficie piana senza effetti del vento | ||||
Termine | Non previste/ non significative | Poco abbondanti | Abbondanti | Molto abbondanti |
Pianura: 0-200 metri (quota) | non prevista | 0 - 2 | 2 - 10 | > 10 |
Collina: 200-600 metri (quota) | < 2 | 5 - 30 | 30 - 80 | > 80 |
Montagna: 600-1000 metri (quota) | < 5 | 5 - 30 | 30 - 80 | > 80 |
Ghiaccio
Si stima in questo contesto la possibilità di formazione di ghiaccio sulle strade a seguito dello scioglimento della neve o di pioggia recentemente caduta. A questo scopo si considerano solo le zone
del territorio regionale al di sotto dei 600 metri (pianura e collina).
Soglie Ghiaccio sulla strada | ||||
Termine | Non previsto | Locale | Diffuso | Diffuso e persistente |
La presente tabella deve essere considerata esemplificativa e non esaustiva dei fenomeni che possono verificarsi.
Per ulteriori informazioni far riferimento all'Allegato 1 della Delibera GR N.395/2015 di cui la presente legenda costituisce una sintesi
ALLERTA CODICE VERDE (ASSENZA DI FENOMENI SIGNIFICATIVI PREVEDIBILI)
Scenario di evento:assenza di fenomeni significativi prevedibili, anche se non è possibile escludere a livello locale:
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EFFETTI E DANNI Eventuali danni puntuali. |
ALLERTA CODICE GIALLO (CRITICITÀ ORDINARIA)
CRITICITÀ IDROGEOLOGICA Scenario di evento:si possono verificare fenomeni localizzati di:
Anche in assenza di precipitazioni, si possono verificare occasionali fenomeni franosi anche rapidi legati a condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, per effetto della saturazione dei suoli. |
CRITICITÀ IDROGEOLOGICA PER TEMPORALI Scenario di evento: lo scenario è caratterizzato da elevata incertezza previsionale. Si può verificare quanto previsto per lo scenario idrogeologico, ma con fenomeni caratterizzati da una maggiore intensità puntuale e rapidità di evoluzione, in conseguenza di temporali forti. Si possono verificare ulteriori effetti dovuti a possibili fulminazioni, grandinate, forti raffiche di vento. |
CRITICITÀ IDRAULICA Scenario di evento: si possono verificare fenomeni localizzati di: incremento dei livelli dei corsi d’acqua maggiori, generalmente contenuti all’interno dell’alveo. Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei deflussi nei corsi d’acqua maggiori può determinare criticità |
EFFETTI E DANNI Occasionale pericolo per la sicurezza delle persone con possibile perdita di vite umane per cause incidentali. Effetti localizzati:
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ALLERTA CODICE ARANCIONE (CRITICITÀ MODERATA)
CRITICITÀ IDROGEOLOGICA Si possono verificare fenomeni diffusi di:
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CRITICITÀ IDROGEOLOGICA PER TEMPORALI Lo scenario è caratterizzato da elevata incertezza previsionale. Si può verificare quanto previsto per lo scenario idrogeologico, ma con fenomeni caratterizzati da una maggiore intensità puntuale e rapidità di evoluzione, in conseguenza di temporali forti, diffusi e persistenti. Sono possibili effetti dovuti a possibili fulminazioni, grandinate, forti raffiche di vento. |
CRITICITÀ IDRAULICA Si possono verificare fenomeni diffusi di:
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EFFETTI E DANNI Pericolo per la sicurezza delle persone con possibili perdite di vite umane. Effetti diffusi:
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ALLERTA CODICE ROSSO (CRITICITÀ ELEVATA)
CRITICITÀ IDROGEOLOGICA Si possono verificare fenomeni numerosi e/o estesi di:
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CRITICITÀ IDRAULICA Si possono verificare numerosi e/o estesi fenomeni, quali:
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EFFETTI E DANNI Grave pericolo per la sicurezza delle persone con possibili perdite di vite umane. Effetti ingenti ed estesi:
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TABELLA DELLE CRITICITA' METEO-IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE
Codice Colore “Temporali forti” | ||||
ALTA probabilità | ||||
BASSA probabilità | ||||
ordinari | forti | forti e persistenti | forti e molto persistenti |
Codice Colore “Vento” Raffiche (km/h) | ||||
ALTA probabilità | ||||
BASSA probabilità | ||||
pianure interne | < 60 | 60 - 80 | 80 - 100 | > 100 |
isole e costa | < 80 | 80 - 100 | 100 - 120 | > 120 |
crinali appeninici | < 100 | 100 - 120 | 120 - 150 | > 150 |
I possibili effetti corrispondenti al relativo codice colore sono elencati nella seguente tabella:
CODICE COLORE | FENOMENO VENTO | EFFETTI E DANNI |
VERDE | Raffiche inferiori a 60 km/h in pianura e/o raffiche inferiori a 80 km/h sulla costa e/o raffiche inferiori a 100 km/h sui crinali |
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GIALLO | In pianura probabili raffiche 60-80 km/h, possibili locali raffiche 80-100 km/h. e/o Sulla costa probabili raffiche 80-100 km/h, possibili locali raffiche 100-120 km/h. e/o Sui crinali probabili raffiche 100-120 km/h, possibili locali raffiche 120-150 km/h. |
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ARANCIONE | In pianura probabili raffiche 80-100 km/h, possibili locali raffiche >120 km/h. e/o Sulla costa probabili raffiche 100-120 km/h, possibili locali raffiche >120 km/h. e/o Sui crinali probabili raffiche 120-150 km/h, possibili locali raffiche >150 km/h. |
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ROSSO | In pianura probabili raffiche >100 km/h e/o Sulla costa probabili raffiche >120 km/h e/o Sui crinali probabili raffiche > 150 km/h. |
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Codice Colore “Mareggiate” | ||||
ALTA probabilità | ||||
BASSA probabilità | ||||
Altezza significativa moto ondoso al largo | < 2.5 | 2.5 - 4.0 | 4.0 - 6.0 | > 6.0 |
I possibili effetti corrispondenti al relativo codice colore sono elencati nella seguente tabella:
CODICE COLORE | FENOMENO MARE | EFFETTI E DANNI |
VERDE | Mare al largo sino a molto mosso |
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GIALLO | Probabile mare al largo agitato, possibile mare molto agitato localmente |
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ARANCIONE | Probabile mare al largo molto agitato, possibile mare grosso localmente |
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ROSSO | Probabile mare al largo grosso |
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Codice Colore “Neve” (cm) | ||||
ALTA probabilità | ||||
BASSA probabilità | ||||
Pianura: 0-200m s.l.m. | non prevista | 0 - 2 | 2 - 10 | > 10 |
Collina: 200-600m s.l.m. | < 2 | 2 - 10 | 10 - 30 | > 30 |
Montagna: 600-1000m s.l.m. | < 5 | 5 - 30 | 30 - 80 | > 80 |
I possibili effetti corrispondenti al relativo codice colore sono elencati nella seguente tabella:
CODICE COLORE | FENOMENO NEVE | EFFETTI E DANNI |
VERDE | Non prevista neve in pianura e/o prevista neve in collina ma inferiore a 2 cm e/o prevista neve in montagna ma inferiore a 5 cm. |
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GIALLO | Probabile neve in pianura di 0-2 cm, possibile localmente di 2-10 cm. e/o Probabile neve in collina di 2-10 cm, possibile localmente di 10-30 cm. e/o Probabile neve in montagna di 5-30 cm, possibile di 30-80 cm. |
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ARANCIONE | Probabile neve in pianura di 2-10 cm, possibile localmente > 10 cm. e/o Probabile neve in collina di 10-30 cm, possibile localmente > 30 cm. e/o Probabile neve in montagna di 30-80 cm, possibile localmente > 80 cm. |
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ROSSO | Probabile neve in pianura > 10 cm e/o Probabile neve in collina > 30 cm. e/o Probabile neve in montagna > 80 cm. |
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Codice Colore “Ghiaccio” | ||||
ALTA probabilità | ||||
BASSA probabilità | ||||
caratteristiche del ghiaccio sulla strada | non previsto | locale | diffuso | diffuso persistente |
I possibili effetti corrispondenti al relativo codice colore sono elencati nella seguente tabella:
CODICE COLORE | FENOMENO GHIACCIO | EFFETTI E DANNI |
VERDE | Non previsto |
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GIALLO | Probabile ghiaccio locale, possibile ghiaccio diffuso |
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ARANCIONE | Probabile ghiaccio diffuso, possibile ghiaccio diffuso e persistente |
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ROSSO | Probabile ghiaccio diffuso e persistente |
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VECCHIA DELIBERA n° 611 del 4.9.2006
LEGENDA ALLERTA METEO
Livelli di Allertamento:
ALLERTA 1: in caso di Avviso di Criticità adottato con preavviso superiore alle 12 ore dall’inizio della criticità (inizio criticità prevista per il giorno seguente),
ALLERTA 2: in caso di Avviso di criticità adottato con preavviso inferiore alle 12 ore dall’inizio della criticità (inizio criticità previsto per il giorno stesso) ovvero in caso di evento non previsto.
ZONE DI ALLERTA
La Regione Toscana ha suddiviso il territorio regionale in 25 aree idrologiche omogenee. Tali aree non coincidono con i confini amministrativi e definiscono le 25 zone di ALLERTA.
Le zone di ALLERTA che interessano la provincia di Livorno sono 4, sono definite dalla lettera "C" seguita da un numero (C1, C2, C3, C4) e comprendono i comuni di:
C1 - Foce Arno: Collesalvetti, Livorno, Rosignano e Cecina.
C2 - Cecina: Bibbona e Cecina.
C3 - Cornia: Bibbona, Cecina, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Sassetta, Campiglia Marittima, Suvereto e Piombino.
C4 - Isole: Livorno- Gorgona, Capraia Isola, Campo nell'Elba, Capolieri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio Marina e Rio nell'Elba.
CONSULTA LE ZONE DI ALLERTA - CARTA REGIONE TOSCANA clicca per visualizzare
LEGENDA TERMINI BOLLETTINO VIGILANZA METEO
Si intende il cumulato massimo di pioggia previsto sull'area di Vigilanza Meteorologica.
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Termine in tabella |
Valore (mm/24h) |
Poco abbondante |
20 – 60 |
Abbondante |
60 - 100 |
Molto abbondante |
> 100 |
Tipo pioggia Identifica le presunte caratteristiche della pioggia (intensità, distribuzione spaziale, temporale).
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Termine in tabella |
Descrizione |
sparse |
su una porzione limitata dell'area di vigilanza meteorologica e non uniformemente distribuite su di essa. Generalmente intermittenti e di breve durata, di debole o al più moderata intensità. |
diffuse |
su gran parte dell'area di vigilanza meteorologica e uniformemente distribuite su di essa. Generalmente continue e persistenti, di debole o al più moderata intensità. |
sparse |
su una porzione limitata dell'area di vigilanza meteorologica e non uniformemente distribuite su di essa. |
diffuse temporalesche |
su gran parte dell'area di vigilanza meteorologica. |
Descrizione generale di forte temporale:
Vale quindi la seguente tabella di raccordo tra cumulato e tipo pioggia: |
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sparse |
il cumulato previsto si registrerà su una porzione limitata dell'area |
diffuse |
il cumulato previsto si registrerà su gran parte dell'area |
sparse temporalesche |
il cumulato previsto si registrerà su una porzione limitata dell'area ed in tempi brevi |
diffuse temporalesche |
il cumulato previsto si registrerà su gran parte dell'area di vigilanza ed in tempi brevi |
Vento Si intende il vento medio previsto su una porzione consistente dell'area meteorologica.
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Termine |
Valore (km/h) |
Valore (m/s) |
Forte |
40-60 |
11-17 |
Burrasca |
60-90 |
17-24 |
Tempesta |
> 90 |
>24 |
Mare Si intende l'altezza significativa dell'onda ovvero l'altezza media del terzo di onde più alte.
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Termine |
Valore (m) |
Molto Mosso |
1.25 – 2.5 |
Agitato |
2.5 – 4 |
Molto Agitato |
4 – 6 |
Grosso |
6 - 9 |
Molto grosso |
9 - 14 |
Tempestoso |
>14 |
Neve Viene definita tramite: quantità e quota. Quantità: si intende l'accumulo medio al suolo. Quota: si intende il range medio di quota a cui si prevede accumulo al suolo. Nella tabella si indica il presunto quantitativo alla quota più bassa (es: poco abbondante pianura). Nella descrizione testuale si descriveranno anche i quantitativi previsti alle quote superiori (es: a quote collinare) ed eventualmente il cumulato presunto della precipitazione nevosa (poco abbondante, abbondante, molto abbondante).
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Termine |
Valore (cm/24h) |
Termine |
Quota (m.s.l) |
Poco abbondante |
< 5 |
Pianura |
0-300 |
Abbondante |
5 – 20 |
Collina |
300-600 |
Molto abbondante |
> 20 |
Montagna |
600 - 1000 |
Ghiaccio Si intende il rischio di formazione di ghiaccio sulle strade ad una quota inferiore a 600 metri. |
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Termine |
Descrizione |
Locale |
Possibilità di locale formazione di ghiaccio |
Diffuso |
Possibilità di diffusa formazione di ghiaccio |
Diffuso e persistente |
Diffusa formazione di ghiaccio, persistente in pianura |
LEGENDA TERMINI BOLLETTINO SINTESI DELLE CRITICITÀ
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Gli stati di criticità associati al rischio idrogeologico-idraulico dipendono dall’analisi congiunta dei sottostanti elementi:
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Tabella di correlazione tra intensità del fenomeno meteo e livello di criticità associato.
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Tipologia di Criticità
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Intensità del Fenomeno Meteo |
Livello di Criticità associato |
CRITICITÀ per VENTO |
Forte |
Ordinaria |
Burrasca |
Moderata |
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Tempesta |
Elevata |
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CRITICITÀ per MARE |
Molto mosso |
Ordinaria |
Agitato |
Moderata |
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Molto Agitato |
Elevata |
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CRITICITÀ per NEVE
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debole in pianura |
Ordinaria |
debole in collina |
Ordinaria |
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debole in montagna |
Ordinaria |
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abbondante in pianura |
Moderata |
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abbondante in collina |
Moderata |
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abbondante in montagna |
Ordinaria |
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CRITICITÀ per GHIACCIO |
molto abbondante in pianura |
Elevata |
molto abbondante in collina |
Elevata |
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molto abbondante in montagna |
Ordinaria |
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Locale |
Ordinaria |
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Diffuso |
Moderata |
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Diffuso e persistente in pianura |
Elevata |