Partite IVA, il nuovo Decreto del Governo cambia tutto per i forfettari: ecco le novità

Il nuovo decreto del Governo Meloni cambia tutto per le Partite IVA. In particolare sono state introdotte due novità che devi assolutamente conoscere.

Quando si parla di tasse, contributi, agevolazioni pensiamo subito ai lavoratori dipendenti. Ma non ci sono soltanto loro. In Italia esistono anche milioni di liberi professionisti con Partita IVA di cui si parla troppo poco. Eppure contribuiscono anche loro, con le tasse, alla crescita del Paese.

il premier giorgia meloni seduta accanto al ministro dell'economia giancarlo giorgetti
Partite IVA, il nuovo Decreto del Governo cambia tutto per i forfettari: ecco le novità -(foto Ansa)- protezionecivileprovincialivorno.it

Il nuovo decreto fiscale del Governo di Giorgia Meloni, infatti, pensa proprio a loro: a chi lavora in modo autonomo, senza alcun contratto con rapporto subordinato. E, nello specifico, sono state introdotte due novità fondamentali da conoscere o si rischia grosso e si possono perdere anche un mucchio di soldi.

Partiamo con il precisare che le Partite Iva, nel nostro Paese, possono essere di due tipi: ordinarie e forfettarie. Le prime pagano le stesse aliquote dei lavoratori dipendenti mentre le seconde pagano una flat tax del 5% per i primi 5 anni e poi del 15% a vita. Le novità introdotte dall’Esecutivo si rivolgono proprio ai liberi professionisti con regime forfettario.

Partite IVA: ecco cosa cambia per i forfettari

Grandi manovre da parte del Governo e, questa volta, le novità riguardano i liberi professionisti con Partita IVA a regime forfettario. I cambiamenti si noteranno già dalla dichiarazione dei redditi di quest’anno. Vediamo tutto nei dettagli.

uomo seduto davanti al computer
Partite IVA: ecco cosa cambia per i forfettari/protezionecivileprovincialivorno.it

Da mesi il Fondo Monetario Europeo chiede di abolire il regime forfettario che, a detta loro, sarebbe iniquo e sottrarrebbe parecchie risorse dalle casse dello Stato in virtù della flat tax. Il Governo di Giorgia Meloni, per il momento sembra non accogliere tale richiesta e va dritto per la propria strada. Dire addio al regime forfettario non apporterebbe alcun beneficio all’economia nazionale ma, anzi, potrebbe indurre molti liberi professionisti a chiudere la propria attività o a trasferirla all’estero.

Le novità introdotte con il nuovo decreto fiscale approvato il 12 giugno sono di tutt’altro tipo. In primis, da quest’anno, i liberi professionisti con Partita IVA forfettaria potranno beneficiare della deduzione di spese sostenute in anticipo per i propri clienti. Dunque se un lavoratore ha dovuto effettuare spese per un cliente, queste non andranno più ad aumentare la base imponibile su cui pagare le tasse ma potranno essere dedotte purché, naturalmente, le spese siano state effettuate con strumenti di pagamento tracciabili.

Ammessa la deduzione di spese effettuate con pagamenti in contanti solo se sono state effettuate all’estero. La seconda novità, invece, riguarda il termine ultimo per pagare le tasse, cioè il saldo del 2024 e l’acconto del 2025. Inizialmente il termine ultimo era stato fissato al 30 giugno ma, con il decreto fiscale, è stato posticipato al 21 luglio con possibilità di posticipare ulteriormente fino al 20 agosto pagando solo una penale dello 0,4%.

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