Sistema di Allertamento e Legenda Allerta Meteo

                    

Attenzione: Questa pagina è in corso di revisione sulla base della delibera della Giunta regionale n. 395 del 7 aprile 2015"Approvazione aggiornamento delle disposizioni regionali in attuazione dell'art. 3 bis della Legge 225/1992 e della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27.02.2004 'Sistema di Allertamento Regionale e Centro Funzionale Regionale'".

 

INDICE

LA MAPPA DELLE ZONE DI ALLERTA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO 

IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO  

LA LEGENDA TERMINI DELLA VALUTAZIONE DELLE CRITICITÀ

LA LEGENDA TERMINI BOLLETTINO VIGILANZA METEO

TABELLA DELLE ALLERTE

TABELLA DELLE CRITICITA' METEO-IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE 

SCALA BEAUFORT della forza del vento.pdf

GLOSSARIO DI METEOROLOGIA 

 

 

  U.O Protezione Civile Provincia di Livorno
 MAPPA DELLE ZONE DI ALLERTA
  SIGLA  ZONA COMUNE NOME ZONA
A4 A4 COLLESALVETTI VALDARNO INFERIORE
A6 A6 LIVORNO ARNO COSTA
A6 ROSIGNANO MARITTIMO ARNO COSTA
E1 E1 CAMPIGLIA MARITTIMA ETRURIA
E1 SASSETTA ETRURIA
E1 SUVERETO ETRURIA
E2 E2 BIBBONA ETRURIA COSTA NORD
E2 CASTAGNETO CARDUCCI ETRURIA COSTA NORD
E2 CECINA ETRURIA COSTA NORD
E2 PIOMBINO ETRURIA COSTA NORD
E2 SAN VINCENZO ETRURIA COSTA NORD
E3 E3 PIOMBINO ETRURIA COSTA SUD
I I CAMPO NELL'ELBA ISOLE
I CAPOLIVERI ISOLE
I CAPRAIA ISOLA ISOLE
I MARCIANA ISOLE
I MARCIANA MARINA ISOLE
I PORTO AZZURRO ISOLE
I PORTOFERRAIO ISOLE
I RIO MARINA ISOLE
I RIO NELL'ELBA ISOLE
I LIVORNO (solo per Gorgona) ISOLE

 

 Zone  Allerta - DGR 395 del 7 aprile 2015

 

MAPPA DELLE ZONE DI ALLERTA PDF.pdf clicca per visualizzare

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Il sistema di allertamento

Queste pagine contengono le informazioni per i cittadini sui potenziali rischi legati a fenomeni meteorologici e informano sui comportamenti da adottare per proteggersi in caso di situazioni critiche.

I rischi che sono presi in considerazione dal sistema di allertamento meteo in Toscana sono legati a: inondazioni (rischio idraulico), frane, smottamenti e allagamenti causati dai corsi d'acqua minori(rischio idrogeologico), temporali forti,  vento forte , mareggiate, neve, ghiaccio.

A cosa serve l'Allerta?
Il sistema di allertamento serve a:

  • segnalare preventivamente la possibilità di verificarsi di eventi meteo potenzialmente pericolosi;
  • attivare presso i soggetti istituzionali e le altre strutture operative la verifica della capacità di intervento in caso di necessità
  • mettere in atto alcune misure di protezione preventive nei casi in cui queste siano possibili, come previsto nei piani di protezione civile.

La comunicazione dell'allerta è indirizzata anche ai cittadini, perché prestino attenzione ai possibili rischi connessi ai fenomeni meteo e affinché adottino comportamenti corretti durante gli eventi.
L'auto-protezione è infatti lo strumento più efficace per garantire la propria sicurezza, soprattutto in caso di eventi repentini.
Il sistema di allerta è basato su previsioni effettuate con un anticipo di circa 12-24 ore dal previsto inizio dei fenomeni quindi, seppur oramai molto affidabili, sono comunque soggette ad un certo grado di incertezza. L'allerta è pensata per ottenere il miglior compromesso possibile bilanciando la necessità da una parte di avvisare in caso di eventi pericolosi, dall'altra di evitare troppi falsi allarmi. E' comunque importante seguire costantemente gli aggiornamenti della situazione sui canali ufficiali preposti.
Per tutte le ulteriori indicazioni durante il periodo di validità di un'allerta occorre sempre far riferimento al proprio Comune che costituisce la struttura di protezione civile di riferimento per il cittadino.

Quattro colori per quattro livelli di allerta
Per comunicare i messaggi di allerta si segue un sistema basato sul codice colore in una scala di allertamento, condivisa a livello nazionale ed europeo, che va dal verde (nessuna criticità) al giallo, all'arancione e al rosso.
Il colore è assegnato sia in base alla probabilità di accadimento dell'evento che dei possibili impatti.
I diversi colori comportano una diversa attivazione del sistema di protezione civile e suggeriscono diversi comportamenti di autoprotezione da parte dei cittadini.

 

 

 

La mappa delle "Zone di allerta" della Toscana
Per ottenere una maggiore precisione nella previsione degli eventi, il territorio della Toscana è suddiviso in zone di allerta su ciascuna delle quali viene valutato un livello di allerta per ogni rischio considerato.
Le informazioni sulla situazione vengono sintetizzate su due mappe della Toscana, aggiornate almeno una volta al giorno alle 13:00, che indicano le possibili criticità nelle prossime 36 ore (oggi e domani) su ognuna delle 26 zone di allerta (link al pdf: Aree di allerta a criteri di delimitazione) relativamente ad ogni rischio.

 Gli attori del sistema 
Il Centro Funzionale Regionale svolge sia attività di previsione sia attività di monitoraggio e sorveglianza di eventi meteo-idrogeologici e idraulici e dei loro effetti sul territorio. 
In Toscana sono due le componenti del Centro funzionale:

  • Il Consorzio LaMMA, consorzio tra CNR e Regione Toscana, che è responsabile delle attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza delle forzanti meteorologiche che possono generare scenari di rischio sul territorio;
  • Il Servizio idrologico Regionale che è responsabile della valutazione della pericolosità e dei  possibili scenari di criticità̀ idraulica e idrogeologica in base agli effetti delle piogge previste; gestisce inoltre la rete di monitoraggio meteo-idro-pluviometriche e mareografica e assicura il funzionamento delle strutture di comunicazione informatiche e del necessario flusso informativo.

Il sistema regionale della protezione civile è organizzato dalla Regione in stretto contatto con le strutture nazionali preposte, con tutti i Comuni e le Province. Dispone di una Sala operativa SOUP in funzione 24 ore su 24 e 365 giorni all'anno in grado di allertare in tempo reale tutte le forze e le strutture che devono intervenire in caso di situazioni di pericolo legate alle condizioni atmosferiche. La Protezione civile regionale si avvale inoltre della fitta rete di associazioni che operano in questo settore e che sono iscritte nel Registro regionale del volontariato.


Come si attiva il Sistema
Ogni giorno il Centro Funzionale regionale emette un Bollettino di valutazione delle criticità regionali con l'indicazione per ogni zona di allerta del relativo codice colore che esprime il livello di criticità previsto per i diversi rischi:

  • per livello di criticità con codice ARANCIONE   ROSSO
    il Bollettino assume valenza di "Avviso di Criticità": viene adottato dal Sistema Regionale di Protezione Civile come "Stato di Allerta Regionale", diramato a tutti i soggetti che fanno parte del sistema di protezione civile regionale: Province, Comuni, Prefetture, strutture operative, volontariato, gestori dei servizi e della viabilità al fine di rendere questi soggetti pronti a fronteggiare l'evento ed adottare misure di preparazione e prevenzione se possibili, eventualmente diversificate per i due livelli in base alle proprie procedure operative.

    Dell'emissione dello stato di allerta è data massima diffusione anche tramite comunicati stampa, diramati attraverso i diversi canali possibili (tv, radio, web, social networks). 
     
  • per livello di criticità con codice GIALLO
    le strutture competenti a livello locale vengono avvisate per via telematica in modo che possano da verificare che siano pronte attivarsi in caso di necessità e che possano seguire l'evoluzione durante il manifestarsi degli eventi. In generale il codice giallo è relativo ad eventi potenzialmente pericolosi ma circoscritti, per cui è difficile prevedere con anticipo dove e quando si manifesteranno. A livello regionale viene attivata una fase di "vigilanza" particolare relativa all'evoluzione dei fenomeni meteo.

Nel caso di codice VERDE  non sono previsti fenomeni intensi e pericolosi, possono comunque essere presenti fenomeni meteo legati alla normale variabilità stagionale.

Riferimenti normativi

  • A livello nazionale: Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27/02/2004 "Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile"
  • A livello regionale: Delibera della Giunta regionale n. 395 del 7 aprile 2015  "Approvazione aggiornamento delle disposizioni regionali in attuazione dell'art. 3 bis della Legge 225/1992 e della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27.02.2004 'Sistema di Allertamento Regionale e Centro Funzionale Regionale'

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LEGENDA TERMINI VALUTAZIONE DELLE CRITICITÀ

CRITERI DI ANALISI DELLE CRITICITÀ


IDRAULICA
Il rischio idraulico, come detto, corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli idrometrici critici (possibili eventi alluvionali) lungo i corsi d’acqua principali, ovvero, per il territorio regionale, afferente ai tratti riportati nella tabella che segue.

Corsi d'acqua principali
MAGRA Ponte Magra - confine Regione
SERCHIO Calavorno - foce
ARNO Montevarchi - foce
SIEVE Dicomano - confluenza Arno
OMBRONE PT Poggio a Caiano - confluenza Arno
ELSA Castelfiorentino - confluenza Arno
ERA Belvedere - confluenza Arno
CECINA Ponte di Monterufoli - foce
CORNIA* Vecchia SS Aurelia - foce
BRUNA* Macchiascandona - foce
OMBRONE Sasso d'Ombrone - foce
ALBEGNA* Marsiliana - foce

(*) assenza di modellazione idraulica.

Per tali corsi d'acqua, oltre alle valutazioni di tipo "statistico" richiamate dalla Direttiva 27/02/2014, saranno utilizzate quali supporto alla fase valutativa le "uscite" del modello idrologico previsionale utilizzato dal CFR, laddove disponibili, che forniranno indicazioni circa la tempistica di evoluzione e l'entità stimata della piena in relazione alle portate liquide e/o ai livelli idrometrici di riferimento delle diverse stazioni idrometriche.

IDROGEOLOGICA-IDRAULICA RETICOLO MINORE
Il livello di Allerta associato al rischio idrogeologico-idraulico sul reticolo minore dipende dall’analisi congiunta dei sottostanti elementi:

  • i cumulati di pioggia previsti confrontati con quelli calcolati in funzione dei tempi di ritorno e delle durate delle piogge caratteristiche della zona di allerta interessata;
  • il grado di saturazione del suolo e dallo scenario di evento previsto;
  • valutazioni di carattere idrologico;
  • situazioni di criticità o rischi residui.

In presenza di previsione di fenomeni precipitativi con potenziale avvicinamento dei livelli pluviometrici medi areali corrispondenti alla stima del tempo di ritorno almeno biennale (TR 2) il territorio regionale è soggetto a potenziali criticità idrogeologiche - idrauliche i cui effetti risultano di difficile previsione e valutazione. In tali situazioni il processo di analisi congiunta degli elementi di cui sopra, sia in fase previsionale che in fase di monitoraggio, può dar luogo solo a valutazioni di tipo probabilistico e non di dettaglio, essendo coinvolti bacini idrografici di piccole dimensioni (inferiori ai 400 Kmq) e criticità anche diffuse sia idrauliche che geomorfologiche.
Quanto sopra è infatti specificato anche dalla Direttiva P.C.M. del 27.02.2004 che definisce che… “per i corsi d'acqua secondari, quali quelli che sottendono bacini idrografici di dimensioni inferiori ai 400 Kmq, la prevedibilità può al più avvenire in senso statistico e, comunque, la disponibilità di 20/82 misure idrometriche in tempo reale consente soltanto la validazione dei modelli previsionali ed il monitoraggio e la sorveglianza degli eventi in atto.
Quando gli eventi di piena interessano corsi d'acqua a carattere torrentizio, non arginati, facenti parte del reticolo idrografico secondario e, in particolare, di sub -bacini montani e collinari caratterizzati da tempi di corrivazione molto brevi, da fenomeni di sovralluvionamento che possono significativamente modificare l'evoluzione dell'evento e da più limitata densità delle reti di monitoraggio, la previsione del fenomeno alluvionale e' difficoltosa e meno affidabile”

Per cumulato di pioggia riferito ad una durata t = 1, 3, 6, 12 e 24 ore, si intende la pioggia totale sull'intera zona di allerta mediata partendo dai dati puntuali registrati ai pluviometri insistenti nell'area
di cui trattasi nell'intervallo t preso in considerazione.

Per Tempo di Ritorno si intende il tempo medio intercorrente tra il verificarsi di due eventi successivi di entità uguale o superiore ad un valore di assegnata intensità o analogamente, è il tempo medio in
cui un valore di intensità assegnata viene uguagliato o superato almeno una volta.

TEMPORALI - FORTI
Il rischio "Temporali Forti", molto simile al rischo idrogeologico-idrualico reticolo minore, si distingue da questo per:

  • la possibilità che questi effetti siano improvvisi, estremamente localizzati e violenti;
  • la possibilità che si sommino ulteriori danni dovuti agli effetti delle possibili violente raffiche di vento (o delle trombe d'aria), delle grandinate di grandi dimensioni e delle numerose fulminazioni.

Gli effetti dei temporali forti dipendono oltre che dalla vulnerabilità del territorio anche dalla durata del fenomeno, di conseguenza la stima del rischio e del relativo codice colore risulta estremamente difficili.

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LEGENDA TERMINI BOLLETTINO VIGILANZA METEO

Pioggia


Si intende il cumulato di pioggia previsto sulle varie aree di allertamento espresso in mm. Ai fini della valutazione idraulica e idrogeologica viene indicato su ogni area di allertamento, o su di una porzione di territorio risultante dall'aggregazione di più aree quando questo risulta possibile:

  • il cumulato medio sulle giornate di oggi e domani e/o sull'evento;
  • il cumulato massimo puntuale sulle giornate di oggi e domani e/o sull'evento;
  • la massima intensità oraria delle giornate di oggi e domani e/o sull'evento.


Pioggia media sull'area di allertamento (mm)

Termine  Valore (mm)
Non significativo < 10
Significativo 10 - 50
Abbondante 50 - 100
Molto abbondante > 100


Pioggia massima puntuale sull'evento (mm)

Termine  Valore (mm)
Elevati 50 - 100
Molto elevati > 100


Intensità di pioggia puntuale (mm/1h)

Termine  Valore (mm)
Deboli < 5
Moderate 5 - 15
Forti 15 - 30
Molto forti > 30


Distribuzione nel tempo della pioggia

Termine  Descrizione
Intermittenti Per parte del periodo di allertamento
Persistenti Per tutto il periodo di allertamento


Temporali


 

Termine  Descrizione
Isolate/sparse Su una porzione dell'area di allertamento
Diffuse Su gran parte dell'area di allertamento


Un "temporale forte" è un fenomeno atmosferico accompagnato da uno o più dei seguenti fenomeni meteorologici:

  • cumulata puntuale superiore a 40 mm/1h;
  • intensità superiore ai 20 mm/15min;
  • grandinate di grandi dimensioni (diametro dei chicchi > 1 cm);
  • elevato numero di fulminazioni;
  • violenti colpi di vento e/o trombe d'aria;


Riguardo alla durata del fenomeno vengono definiti:

  • brevi: i temporali che durano da una decina di minuti a meno di 1 ora;
  • persistenti: i temporali che durano più di 1 ora, con possibilità di prolungarsi sino a 2-3 ore;
  • molto persistenti: i temporali che durano 3-6 ore o oltre.


Per i contributi precipitativi dei temporali forti vale la seguente classificazione. Gli altri fenomeni associati ai temporali forti (grandinate di grosse dimensioni, elevato numero di fulminazioni, violenti colpi di vento e/o trombe d'aria) sono possibili per tutti i tipi di temporale forte (brevi, persistenti e molto persistenti) Distribuzione spaziale della pioggia

Termine  Intensità (mm/15min) Intensità (mm/1h) Intensità (mm/3h) Intensità (mm/6h)
Brevi > 20 50 - 100 - -
Persistenti > 20 50 - 100 100 - 200 -
Molto persistenti > 20 50 - 100 100 - 200 > 200


Vento


Viene considerato in questo contesto la velocità massima istantanea del vento chiamata raffica (in km/h) in zone libere da ostacoli che possono modificare la velocità del vento; inoltre le eventuali raffiche legate all'attività temporalesca (che possono essere altrettanto violente) non vengono prese in considerazione in questo contesto ma rientrano nella categoria “temporali forti”.
A causa della marcata variabilità della velocità e della frequenza del vento in funzione dell'altitudine, della conformazione del luogo e della rugosità del terreno, dal punto di vista climatologico vi sono zone (tra cui la prima fascia costiera, le isole, le parti esposte delle zone collinari e i crinali appenninici) dove il vento soffia con maggior intensità e con maggior frequenza rispetto alle zone di pianura.
Inoltre, anche in una stessa zona omogenea dal punto di vista topografico (ad esempio la pianura) particolari effetti locali (sbocco delle valli, presenza di ostacoli, zone urbane con palazzi alti) possono provocare differenze sostanziali nella velocità locale delle raffiche.
Di conseguenza è opportuno identificare tre tipologie di zone ciascuna con soglie specifiche:

  • le zone di pianura delle zone interne lontano da effetti locali;
  • le isole, le zone della fascia costiera e le zone collinari esposte;
  • i crinali appenninici.

 

  Soglie per le raffiche (km/h)   Soglie per le raffiche (m/s)
Termine Sino a tese (non segnalate) Forti Molto forti Violente   Sino a tese (non segnalate) Forti Molto forti Violente
Pianura < 60 60 - 80 80 - 100 > 100   < 16.7 16.7 - 22.2 22.2 - 27.8 > 27.8
Isole e costa < 80 80 - 100 100 - 120 > 120   < 22.2 22.2 - 27.8 27.8 - 33.3 > 33.3
Crinali appenninici < 100 100 - 120 120 - 150 > 150   < 27.8 27.8 - 33.3 33.3 - 41.7 > 41.7


La previsione del vento viene effettuata su aree composte da una singola zona di allerta o da un aggregato di zone di allerta (macro-area) più o meno ampio a seconda della incertezza legata alle diverse configurazioni meteorologiche.

Mare


Si stimano in questo contesto le caratteristiche del moto ondoso al largo, ovvero dove non agisce l'influenza del fondale marino, sia che esso sia mare vivo (formato dal vento), sia che sia mare morto o swell (onde generate da forti venti lontani dalla zona di interesse). L'altezza del moto ondoso a costa dipende da vari fattori tra cui la profondità, il tipo di fondale e l'esposizione della costa, oltre che al periodo del moto ondoso (mare vivo o mare morto) e sebbene strettamente correlato all'altezza del moto ondoso al largo ne può differire anche in maniera sostanziale. Il parametro utilizzato per definire l'altezza del moto ondoso è l'altezza significativa dell'onda, un parametro statistico utilizzato internazionalmente che tiene conto dell'altezza media del terzo delle onde più alte e si avvicina a quanto percepito a occhio nudo. L'altezza significativa delle onde è quindi maggiore del valore medio dell'altezza delle onde ma sensibilmente inferiore all'altezza delle onde massime, che normalmente si attesta a 1,7 volte l'altezza significativa ma che può raggiungere anche il doppio.

  Soglie Moto Ondoso al largo
Termine Molto mosso Agitato Molto agitato Grosso
Altezza significativa delle onde (m) < 2.5 2.5 - 4.0 4.0 - 6.0 > 6.0


Neve


Viene definita tramite: quantità e quota.
Quantità: si intende l'accumulo medio al suolo.
Quota: si intende il range medio di quota a cui si prevede accumulo al suolo. Nella tabella si indica il presunto quantitativo alla quota più bassa (es: poco abbondante pianura). Nella descrizione testuale si descriveranno anche i quantitativi previsti alle quote superiori (es: a quote collinare) ed eventualmente il cumulato presunto della precipitazione nevosa (poco abbondante, abbondante, molto abbondante).

  Soglie Neve (cm) su superficie piana senza effetti del vento
Termine Non previste/ non significative Poco abbondanti Abbondanti Molto abbondanti
Pianura: 0-200 metri (quota) non prevista 0 - 2 2 - 10 > 10
Collina: 200-600 metri (quota) < 2 5 - 30 30 - 80 > 80
Montagna: 600-1000 metri (quota) < 5 5 - 30 30 - 80 > 80


Ghiaccio


Si stima in questo contesto la possibilità di formazione di ghiaccio sulle strade a seguito dello scioglimento della neve o di pioggia recentemente caduta. A questo scopo si considerano solo le zone
del territorio regionale al di sotto dei 600 metri (pianura e collina).


  Soglie Ghiaccio sulla strada
Termine Non previsto Locale Diffuso Diffuso e persistente

 

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TABELLA DELLE ALLERTE


La presente tabella deve essere considerata esemplificativa e non esaustiva dei fenomeni che possono verificarsi.

Per ulteriori informazioni far riferimento all'Allegato 1 della Delibera GR N.395/2015 di cui la presente legenda costituisce una sintesi

ALLERTA CODICE VERDE (ASSENZA DI FENOMENI SIGNIFICATIVI PREVEDIBILI)

 


 

Scenario di evento:assenza di fenomeni significativi prevedibili, anche se non è possibile escludere a livello locale:
  • (in caso di rovesci e temporali) fulminazioni localizzate, grandinate e isolate raffiche di vento, allagamenti localizzati dovuti a difficoltà dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche e piccoli smottamenti;
  • caduta massi.
 
EFFETTI E DANNI
Eventuali danni puntuali.


ALLERTA CODICE GIALLO (CRITICITÀ ORDINARIA)


 

CRITICITÀ IDROGEOLOGICA
Scenario di evento:si possono verificare fenomeni localizzati di:
  • erosione, frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango in bacini di dimensioni limitate;
  • ruscellamenti superficiali con possibili fenomeni di trasporto di materiale;
  • innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, con inondazioni delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti, ecc);
  • scorrimento superficiale delle acque nelle strade e possibili fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse.
  • Caduta massi.

Anche in assenza di precipitazioni, si possono verificare occasionali fenomeni franosi anche rapidi legati a condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, per effetto della saturazione dei suoli.
 
CRITICITÀ IDROGEOLOGICA PER TEMPORALI
Scenario di evento: lo scenario è caratterizzato da elevata incertezza previsionale.
Si può verificare quanto previsto per lo scenario idrogeologico, ma con fenomeni caratterizzati da una maggiore intensità puntuale e rapidità di evoluzione, in conseguenza di temporali forti.
Si possono verificare ulteriori effetti dovuti a possibili fulminazioni, grandinate, forti raffiche di vento.
 
CRITICITÀ IDRAULICA
Scenario di evento: si possono verificare fenomeni localizzati di:
incremento dei livelli dei corsi d’acqua maggiori, generalmente contenuti all’interno dell’alveo.
Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei deflussi nei corsi d’acqua maggiori può determinare criticità
 
EFFETTI E DANNI
Occasionale pericolo per la sicurezza delle persone con possibile perdita di vite umane per cause incidentali.
Effetti localizzati:
  • allagamenti di locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici;
  • danni a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati da frane, colate rapide o dallo scorrimento superficiale delle acque;
  • temporanee interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi, canali, zone depresse (sottopassi, tunnel, avvallamenti stradali, ecc.) e a valle di porzioni di versante interessate da fenomeni franosi;
  • limitati danni alle opere idrauliche e di difesa delle sponde, alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti civili e industriali in alveo.
Ulteriori effetti in caso di fenomeni temporaleschi:
  • danni alle coperture e alle strutture provvisorie con trasporto di materiali a causa di forti raffiche di vento;
  • rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature con conseguenti effetti sulla viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione di servizi (in particolare telefonia, elettricità;
  • danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate;
  • innesco di incendi e lesioni da fulminazione.


ALLERTA CODICE ARANCIONE (CRITICITÀ MODERATA)


 

CRITICITÀ IDROGEOLOGICA
Si possono verificare fenomeni diffusi di:
  • instabilità di versante, localmente anche profonda, in contesti geologici particolarmente critici;
  • frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango;
  • significativi ruscellamenti superficiali, anche con trasporto di materiale, possibili voragini per fenomeni di erosione;
  • innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti, etc.).
  • Caduta massi in più punti del territorio.
Anche in assenza di precipitazioni, si possono verificare significativi fenomeni franosi anche rapidi legati a condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, per effetto della saturazione dei suoli.
 
CRITICITÀ IDROGEOLOGICA PER TEMPORALI
Lo scenario è caratterizzato da elevata incertezza previsionale.
Si può verificare quanto previsto per lo scenario idrogeologico, ma con fenomeni caratterizzati da una maggiore intensità puntuale e rapidità di evoluzione, in conseguenza di temporali forti, diffusi e persistenti. Sono possibili effetti dovuti a possibili fulminazioni, grandinate, forti raffiche di vento.
 
CRITICITÀ IDRAULICA
Si possono verificare fenomeni diffusi di:
  • significativi innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua maggiori con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe e delle zone golenali, interessamento degli argini;
  • fenomeni di erosione delle sponde, trasporto solido e divagazione dell’alveo;
  • occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua maggiori.
Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei deflussi nei corsi d’acqua maggiori può determinare criticità
 
EFFETTI E DANNI
Pericolo per la sicurezza delle persone con possibili perdite di vite umane.
Effetti diffusi:
  • allagamenti di locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo vie potenzialmente interessate da deflussi idrici;
  • danni e allagamenti a singoli edifici o centri abitati, infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali interessati da frane o da colate rapide;
  • interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi e a valle di frane e colate di detriti o in zone depresse in prossimità del reticolo idrografico;
  • danni alle opere di contenimento, regimazione e attraversamento dei corsi d’acqua;
  • danni a infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali situati in aree inondabili.
Ulteriori effetti in caso di fenomeni temporaleschi:
  • danni alle coperture e alle strutture provvisorie con trasporto di materiali a causa di forti raffiche di vento;
  • rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature con conseguenti effetti sulla viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione di servizi;
  • danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate;
  • innesco di incendi e lesioni da fulminazione.


ALLERTA CODICE ROSSO (CRITICITÀ ELEVATA)


 

CRITICITÀ IDROGEOLOGICA
Si possono verificare fenomeni numerosi e/o estesi di:
  • instabilità di versante, anche profonda, anche di grandi dimensioni;
  • frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango;
  • ingenti ruscellamenti superficiali con diffusi fenomeni di trasporto di materiale, possibili voragini per fenomeni di erosione;
  • rilevanti innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, con estesi fenomeni di inondazione;
  • occlusioni parziali o totali delle luci dei ponti dei corsi d’acqua minori.
Caduta massi in più punti del territorio.
 
CRITICITÀ IDRAULICA
Si possono verificare numerosi e/o estesi fenomeni, quali:
  • piene fluviali dei corsi d’acqua maggiori con estesi fenomeni di inondazione anche di aree distanti dal fiume, diffusi fenomeni di erosione delle sponde, trasporto solido e divagazione dell’alveo;
  • fenomeni di tracimazione, sifonamento o rottura degli argini, sormonto dei ponti e altre opere di attraversamento, nonché salti di meandro;
  • occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua maggiori.
Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei deflussi nei corsi d’acqua maggiori può determinare criticità
 
EFFETTI E DANNI
Grave pericolo per la sicurezza delle persone con possibili perdite di vite umane.
Effetti ingenti ed estesi:
  • danni a edifici e centri abitati, alle attività e colture agricole, ai cantieri e agli insediamenti civili e industriali, sia vicini sia distanti dai corsi d’acqua, per allagamenti o coinvolti da frane o da colate rapide;
  • danni o distruzione di infrastrutture ferroviarie e stradali, di argini, ponti e altre opere idrauliche;
  • danni a beni e servizi;
  • danni alle coperture e alle strutture provvisorie con trasporto di materiali a causa di forti raffiche di vento;
  • rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature con conseguenti effetti sulla viabilià e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione di servizi;
  • danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate;
  • innesco di incendi e lesioni da fulminazione.

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TABELLA DELLE CRITICITA' METEO-IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHE



RISCHIO TEMPORALI-FORTI


 

  Codice Colore “Temporali forti”
ALTA probabilità        
BASSA probabilità        
  ordinari forti forti e persistenti forti e molto persistenti



RISCHIO VENTO


 

  Codice Colore “Vento” Raffiche (km/h)
ALTA probabilità        
BASSA probabilità        
pianure interne < 60 60 - 80 80 - 100 > 100
isole e costa < 80 80 - 100 100 - 120 > 120
crinali appeninici < 100 100 - 120 120 - 150 > 150


I possibili effetti corrispondenti al relativo codice colore sono elencati nella seguente tabella:

CODICE COLORE FENOMENO VENTO EFFETTI E DANNI
VERDE Raffiche inferiori a 60 km/h in pianura
e/o
raffiche inferiori a 80 km/h sulla costa
e/o
raffiche inferiori a 100 km/h sui crinali
  • nulla da segnalare, non prevedibili
GIALLO In pianura probabili raffiche 60-80 km/h,
possibili locali raffiche 80-100 km/h.
e/o
Sulla costa probabili raffiche 80-100 km/h,
possibili locali raffiche 100-120 km/h.
e/o
Sui crinali probabili raffiche 100-120 km/h,
possibili locali raffiche 120-150 km/h.
  • isolati blackout elettrici e telefonici
  • isolate cadute di alberi, cornicioni e tegole
  • isolati danneggiamenti alle strutture provvisorie
  • temporanei problemi alla circolazione stradale
  • temporanei problemi ai collegamenti aerei e marittimi.
ARANCIONE In pianura probabili raffiche 80-100 km/h,
possibili locali raffiche >120 km/h.
e/o
Sulla costa probabili raffiche 100-120 km/h,
possibili locali raffiche >120 km/h.
e/o
Sui crinali probabili raffiche 120-150 km/h,
possibili locali raffiche >150 km/h.
  • blackout elettrici e telefonici
  • caduta di alberi, cornicioni e tegole danneggiamenti alle strutture provvisorie ed in maniera isolata alle strutture.
  • prolungati problemi alla circolazione stradale
  • prolungati problemi ai collegamenti aerei e marittimi.
ROSSO In pianura probabili raffiche >100 km/h
e/o
Sulla costa probabili raffiche >120 km/h
e/o
Sui crinali probabili raffiche > 150 km/h.
  • diffusi e prolungati blackout elettrici e telefonici
  • diffusa caduta di alberi, cornicioni e tegole
  • distruzione delle strutture provvisorie e danneggiamenti alle strutture.
  • interruzione della circolazione stradale
  • interruzione dei collegamenti aerei e marittimi.



RISCHIO MARE


 

  Codice Colore “Mareggiate”
ALTA probabilità        
BASSA probabilità        
Altezza significativa moto ondoso al largo < 2.5 2.5 - 4.0 4.0 - 6.0 > 6.0


I possibili effetti corrispondenti al relativo codice colore sono elencati nella seguente tabella:

CODICE COLORE FENOMENO MARE EFFETTI E DANNI
VERDE Mare al largo sino a molto mosso
  • nulla da segnalare, non prevedibili
GIALLO Probabile mare al largo agitato, possibile mare molto agitato localmente
  • isolati o temporanei problemi ai tratti stradali a ridosso della battigia
  • isolati o temporanei problemi agli stabilimenti balneari.
  • possibili ritardi nei collegamenti marittimi
  • possibili problemi alle attività marittime/li>
  • possibile pericolo per la navigazione di diporto
  • possibile pericolo per le attività sportive e per la balneazione.
ARANCIONE Probabile mare al largo molto
agitato, possibile mare grosso localmente
  • problemi ai tratti stradali a ridosso della battigia
  • problemi agli stabilimenti balneari.
  • ritardi nei collegamenti marittimi
  • problemi alle attività marittime.
  • pericolo per la navigazione di diporto.
  • pericolo per le attività sportive e per la balneazione.
ROSSO Probabile mare al largo grosso
  • diffuse e persistenti danneggiamenti della rete viaria a ridosso della battigia con interruzione della circolazione.
  • danneggiamenti agli stabilimenti balneari.
  • prolungate interruzioni dei collegamenti marittimi.
  • prolungata interruzione delle attività marittime.
  • estremo pericolo per la navigazione di diporto.
  • estremo pericolo per le attività sportive e per la balneazione.



RISCHIO NEVE


 

  Codice Colore “Neve” (cm)
ALTA probabilità        
BASSA probabilità        
Pianura: 0-200m s.l.m. non prevista 0 - 2 2 - 10 > 10
Collina: 200-600m s.l.m. < 2 2 - 10 10 - 30 > 30
Montagna: 600-1000m s.l.m. < 5 5 - 30 30 - 80 > 80


I possibili effetti corrispondenti al relativo codice colore sono elencati nella seguente tabella:

CODICE COLORE FENOMENO NEVE EFFETTI E DANNI
VERDE Non prevista neve in pianura
e/o
prevista neve in collina ma inferiore a 2 cm
e/o
prevista neve in montagna ma inferiore a 5 cm.
  • nulla da segnalare, non prevedibili
GIALLO Probabile neve in pianura di 0-2 cm,
possibile localmente di 2-10 cm.
e/o
Probabile neve in collina di 2-10 cm,
possibile localmente di 10-30 cm.
e/o
Probabile neve in montagna di 5-30 cm,
possibile di 30-80 cm.
  • locali o temporanei problemi alla circolazione stradale.
  • possibilità di isolate interruzioni della viabilità.
  • possibile locale rottura e caduta rami
ARANCIONE Probabile neve in pianura di 2-10 cm,
possibile localmente > 10 cm.
e/o
Probabile neve in collina di 10-30 cm,
possibile localmente > 30 cm.
e/o
Probabile neve in montagna di 30-80 cm,
possibile localmente > 80 cm.
  • problemi alla circolazione stradale.
  • interruzioni della viabilità.
  • possibili danneggiamenti delle strutture.
  • possibili black-out elettrici e telefonici.
  • possibile rottura e caduta rami o alberi
ROSSO Probabile neve in pianura > 10 cm
e/o
Probabile neve in collina > 30 cm.
e/o
Probabile neve in montagna > 80 cm.
  • diffusi e prolungati problemi alla circolazione stradale.
  • diffuse e prolungate interruzioni della viabilità.
  • danneggiamenti delle strutture.
  • black-out elettrici e telefonici.
  • caduta rami o alberi



RISCHIO GHIACCIO


 

  Codice Colore “Ghiaccio”
ALTA probabilità        
BASSA probabilità        
caratteristiche del ghiaccio sulla strada non previsto locale diffuso diffuso persistente


I possibili effetti corrispondenti al relativo codice colore sono elencati nella seguente tabella:

CODICE COLORE FENOMENO GHIACCIO EFFETTI E DANNI
VERDE Non previsto
  • nulla da segnalare, non prevedibili
GIALLO Probabile ghiaccio locale,
possibile ghiaccio diffuso
  • locali o temporanei problemi alla circolazione stradale e ferroviaria.
  • locali problemi agli spostamenti.
  • locali o temporanei problemi alla fornitura di servizi (acqua).
ARANCIONE Probabile ghiaccio diffuso,
possibile ghiaccio diffuso e persistente
  • problemi alla circolazione stradale e ferroviaria.
  • problemi agli spostamenti
  • problemi alla fornitura di servizi (acqua, telefono, elettricità).
ROSSO Probabile ghiaccio diffuso e persistente
  • diffusi e prolungati problemi alla circolazione stradale e ferroviaria.
  • pericolo per gli spostamenti.
  • diffusi e prolungati problemi alla fornitura di servizi (acqua, telefono, elettricità).
Per ulteriori informazioni far riferimento all'Allegato 1 della Delibera GR N.395/2015 di cui la presente legenda costituisce una sintesi


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VECCHIA DELIBERA n° 611 del 4.9.2006

LEGENDA ALLERTA METEO

 

Livelli di Allertamento:

ALLERTA 1: in caso di Avviso di Criticità adottato con preavviso superiore alle 12 ore dall’inizio della criticità (inizio criticità prevista per il giorno seguente),

ALLERTA 2: in caso di Avviso di criticità adottato con preavviso inferiore alle 12 ore dall’inizio della criticità (inizio criticità previsto per il giorno stesso) ovvero in caso di evento non previsto.

 

ZONE DI ALLERTA

La Regione Toscana ha suddiviso il territorio regionale in 25 aree idrologiche omogenee. Tali aree non coincidono con i confini amministrativi e definiscono le 25 zone di ALLERTA.

Le zone di ALLERTA che interessano la provincia di Livorno sono 4, sono definite dalla lettera "C" seguita da un numero (C1, C2, C3, C4) e comprendono i comuni di:

C1 - Foce Arno: Collesalvetti, Livorno, Rosignano e Cecina.

C2 - Cecina: Bibbona e Cecina.

C3 - Cornia: Bibbona, Cecina, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Sassetta, Campiglia Marittima, Suvereto e Piombino.

C4 - Isole: Livorno- Gorgona, Capraia Isola, Campo nell'Elba, Capolieri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio Marina e Rio nell'Elba.

CONSULTA LE ZONE DI ALLERTA - CARTA REGIONE TOSCANA clicca per visualizzare

 

LEGENDA TERMINI BOLLETTINO VIGILANZA METEO

 


Cumulato pioggia

Si intende il cumulato massimo di pioggia previsto sull'area di Vigilanza Meteorologica.

 

Termine in tabella

Valore (mm/24h)

Poco abbondante

20 – 60

Abbondante

60 - 100

Molto abbondante

> 100

 

Tipo pioggia

Identifica le presunte caratteristiche della pioggia (intensità, distribuzione spaziale, temporale).

 

Termine in tabella

Descrizione

sparse

su una porzione limitata dell'area di vigilanza meteorologica e non uniformemente distribuite su di essa. Generalmente intermittenti e di breve durata, di debole o al più moderata intensità.

diffuse

su gran parte dell'area di vigilanza meteorologica e uniformemente distribuite su di essa. Generalmente continue e persistenti, di debole o al più moderata intensità.

sparse
temporalesche

su una porzione limitata dell'area di vigilanza meteorologica e non uniformemente distribuite su di essa.
Possibilità di locali precipitazioni di forte intensità o di locali temporali forti.

 diffuse temporalesche

su gran parte dell'area di vigilanza meteorologica.
Possibilità di precipitazioni diffuse di forte intensità o di diffusi forti temporali.

Descrizione generale di forte temporale:
Possibile precipitazione di forte intensità (oltre i 20 mm/h);
e/o possibili violenti colpi di vento (raffiche di intensità di oltre 40 nodi);
e/o possibile elevata attività elettrica (oltre 30 scariche in 30 minuti);
e/o possibili grandinate (diametro chicco oltre i 2 cm).

 

Vale quindi la seguente tabella di raccordo tra cumulato e tipo pioggia:

sparse

il cumulato previsto si registrerà su una porzione limitata dell'area

diffuse

il cumulato previsto si registrerà su gran parte dell'area

sparse  temporalesche

il cumulato previsto si registrerà su una porzione limitata dell'area ed in tempi brevi

 diffuse temporalesche

il cumulato previsto si registrerà su gran parte dell'area di vigilanza ed in tempi brevi

 

Vento

Si intende il vento medio previsto su una porzione consistente dell'area meteorologica.
Le corrispondenti raffiche possono avere velocità doppia. Si segnala quando il fenomeno è previsto durare almeno 6 ore.

 

Termine

Valore (km/h)

Valore (m/s)

Forte

40-60

11-17

Burrasca

60-90

17-24

Tempesta

> 90

>24

 

Mare

Si intende l'altezza significativa dell'onda ovvero l'altezza media del terzo di onde più alte.
Si segnala quando il fenomeno è previsto durare almeno 6 ore.

 

Termine

Valore (m)

Molto Mosso

1.25 – 2.5

Agitato

2.5 – 4

Molto Agitato

4 – 6

Grosso

6 - 9

Molto grosso

9 - 14

Tempestoso

>14

 

Neve

Viene definita tramite: quantità e quota. Quantità: si intende l'accumulo medio al suolo. Quota: si intende il range medio di quota a cui si prevede accumulo al suolo. Nella tabella si indica il presunto quantitativo alla quota più bassa (es: poco abbondante pianura). Nella descrizione testuale si descriveranno anche i quantitativi previsti alle quote superiori (es: a quote collinare) ed eventualmente il cumulato presunto della precipitazione nevosa (poco abbondante, abbondante, molto abbondante).

 

Termine

Valore (cm/24h)

Termine

Quota (m.s.l)

Poco abbondante

< 5

Pianura

0-300

Abbondante

5 – 20

Collina

300-600

Molto abbondante

> 20

Montagna

600 - 1000

 

Ghiaccio

Si intende il rischio di formazione di ghiaccio sulle strade ad una quota inferiore a 600 metri.

Termine

Descrizione

Locale

Possibilità di locale formazione di ghiaccio

Diffuso

Possibilità di diffusa formazione di ghiaccio

Diffuso e persistente

Diffusa formazione di ghiaccio, persistente in pianura

 

LEGENDA TERMINI BOLLETTINO SINTESI DELLE CRITICITÀ

 



CRITICITÀ IDRAULICA-IDROGEOLOGICA

 

 

Gli stati di criticità associati al rischio idrogeologico-idraulico dipendono dall’analisi congiunta dei sottostanti elementi:
- dai cumulati di pioggia calcolati in funzione dei tempi di ritorno e delle durate caratteristiche delle piogge
- dallo stato del territorio (suolo e rete idraulica)
- dalla zona di allerta interessata
- dalla previsione dell'intensità del fenomeno meteo (pioggia cumulata e/o tipo precipitazione)
- da valutazioni di carattere idrologico

 

 

Tabella di correlazione tra intensità del fenomeno meteo e livello di criticità associato.

Le corrispondenze sotto riportate sono oggetto di continua verifica e aggiornamento, per cui sono da intendersi puramente indicative e sperimentali.

 

 

Tipologia di Criticità

 

 

Intensità del Fenomeno Meteo

 

Livello di Criticità associato

CRITICITÀ per VENTO

Forte

Ordinaria

Burrasca

Moderata

Tempesta

Elevata

CRITICITÀ per MARE

Molto mosso

Ordinaria

Agitato

Moderata

Molto Agitato

Elevata

CRITICITÀ per NEVE

 

debole in pianura

Ordinaria

debole in collina

Ordinaria

debole in montagna

Ordinaria

abbondante in pianura

Moderata

abbondante in collina

Moderata

abbondante in montagna

Ordinaria

CRITICITÀ per GHIACCIO

molto abbondante in pianura

Elevata

molto abbondante in collina

Elevata

molto abbondante in montagna

Ordinaria

Locale

Ordinaria

Diffuso

Moderata

Diffuso e persistente in pianura

Elevata

 


 

 

Aree di Emergenza

 

             

 

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