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PROTEZIONE CIVILE, OK AL RIORDINO. PAROLA AL GOVERNO SU NORMA ACCISE

per reintegrare il Fondo nazionale il governo si è impegnato ad aumentare l'imposizione sul gioco d'azzardo anziché l'accise sulla benzina come previsto nel decreto.
 
Roma - L'Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva il ddl di conversione in legge del decreto sul riordino della protezione civile. Il provvedimento mira a stabilirne le funzioni (la gestione successiva alle catastrofi naturali è affidata alle autonomie locali) e a definire un nuovo assetto finanziario il più possibile adeguato alle risorse che occorrono per fronteggiare le emergenze e gli stati di calamità. A proposito di questo ultimo aspetto, il governo ha accolto l’odg della senatrice Emanuela Baio (Terzo polo) impegnandosi, nell’ottica di reperire i fondi per risanare il Fondo nazionale per la protezione civile, ad aumentare l'imposizione sul gioco d'azzardo anziché l'accise sulla benzina come previsto nel decreto. Tale previsione dovrebbe a questo punto essere introdotta nel decreto relativo al Corpo dei vigili del fuoco o in quello per la spending review ancora all'esame delle Camere.

Il provvedimento ha registrato il solo voto contrario della Lega mentre il senatore Giuseppe Astore (Misto), si è astenuto ribadendo le critiche nel merito del decreto “che si configura più come un improprio regolamento di conti che come una vera riforma della protezione civile, e nel metodo che ha visto ancora una volta il Senato impossibilitato, a causa della fretta in vista della scadenza del decreto, a svolgere il proprio ruolo di Assemblea legislativa”. Luigi Zanda ha sottolineato l’apprezzamento del senatori del Pd per “la netta discontinuità rispetto alla linea dei grandi eventi che, nell'ultimo decennio, ha fortemente segnato l'immagine pubblica e la stessa identità della Protezione civile italiana. Da tempo insistevamo sulla necessità che la Protezione civile tornasse a svolgere esclusivamente il suo mestiere, nel quale ha saputo eccellere e che non meritava di essere indebolito con l'attribuzione di funzioni estranee e scivolose, molto lontane dai suoi compiti di istituto”.

Ha votato a favore anche il Pdl che pure ha contestato il ricorso allo strumento del decreto legge. “Abbiamo richiamato il governo sulla necessità di adottare il decreto solo in provvedimenti di emergenza e non anche in quelli di tipo ordinamentale come in questo caso” dice il presidente della commissione Ambiente del Senato, Antonio D’Alì che sottolinea come “la tagliola dei 60 giorni per la conversione, specie se la Camera ha trattenuto come in questo caso il provvedimento per oltre 30 giorni, ha impedito anche di emendare alcune previsioni contenute nel provvedimento: parlo della vicenda dei commissari: solo in due casi – chissà perché - potranno essere confermati oltre la scadenza. E parlo dell'opportunità assoluta di espungere l'articolo che prevede un preventivo assenso della Corte dei conti sull'utilizzo dei fondi in emergenza. In questo modo l'emergenza non sarà più emergenza se la Protezione civile non può approntare le sue ordinanze nel giro di 24 ore, ma deve attendere il parere preventivo della Corte dei conti, che arriverà dopo almeno sette giorni”.

Il decreto approvato da Palazzo Madama conferma la formula organizzativa del ‘Servizio’ coordinato da un'autorità centrale. Al coordinamento della struttura provvede il Presidente del Consiglio, o per sua delega, così secondo le modifiche disposte dalla Camera, un Ministro con portafoglio o il Sottosegretario di Stato, attraverso il Dipartimento della protezione civile, operante nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri. È stata eliminata alla Camera la previsione contenuta nel decreto che il Presidente del Consiglio dei ministri potesse delegare al Ministro dell'interno. Il testo ha subito altre modifiche alla Camera, che aveva inserito disposizioni sul sistema di allerta per il rischio meteo-idrogeologico; sulla gestione delle reti di monitoraggio ed uso delle radio-frequenze; per l'ampliamento a 90 giorni, prorogabili o rinnovabili per non più di 60 giorni, della durata massima dello stato di emergenza; sul piano regionale di protezione civile; sull'istituzione di un'anagrafe pubblica degli appalti dei grandi eventi. E' stato soppresso l'articolo 2 che prevedeva la possibilità di estendere le polizze assicurative dei fabbricati ai rischi derivanti da calamità naturali.  
 
11 Luglio 2012 19:16
Fonte: Agenzia Giornalistica ilVelino/AGV
    

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