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Nella notte otto scosse nella Pianura padana La più forte avvertita a Modena: 3.2 gradi

Nella notte otto scosse nella Pianura padana
La più forte avvertita a Modena: 3.2 gradi

Poco dopo le 3,30 di giovedì l'evento più importante. Ma il Nord ha tremato per tutta la nottata con scosse intorno alla magnitudo 2.

TERREMOTO

Nella notte otto scosse nella Pianura padana
La più forte avvertita a Modena: 3.2 gradi

Poco dopo le 3,30 di giovedì l'evento più importante. Ma il Nord ha tremato per tutta la nottata con scosse intorno alla magnitudo 2.

Il campanile a Rovereto sulla Secchia dopo il terremoto (Stefano Cavicchi)Il campanile a Rovereto sulla Secchia dopo il terremoto (Stefano Cavicchi)

MILANO - Una scossa di magnitudo 3.2, registrata dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 03.47, è stata avvertita dalla popolazione nelle province di Modena, Reggio Emilia e Mantova. L'evento sismico è stato localizzato a una profondità di 8.3 km. Le località più vicine all'epicentro sono: Rolo (Re), Novi di Modena, San Possidonio e Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena, e Moglia, in provincia di Mantova. Subito iniziate le verifiche da parte della Protezione Civile per accertare eventuali danni a persone o cose.

LA SEQUENZA - La Pianura emiliana e lombarda si è in realtà mossa per tutta la notte. A partire dalle 22 di mercoledì sera sono state otto le scosse registrate dall'Ingv (alle 22,08 un sisma di 2.1 gradi; alle 00,15 di 2.2 gradi; all'1,25 di 2.2 gradi; alle 3,37 di 2.2 gradi e dieci minuti dopo, alle 3,47, la scossa di magnitudo 3.2. Alle 4,43 un altro terremoto di magnitudo 2. Alle 5,15 di 2.4 e alle 5,31 di 2.1). Nella notte, all'1,58, un evento sismico si è verificato anche in Calabria: una scossa di magnitudo 2.7 - con un ipocentro localizzato alla profondità di km 9 - è stata avvertita nella Valle del Crati, e ha interessato la provincia di Cosenza, in particolare i comuni di Tarsia, San Lorenzo del Vallo e San Marco Argentario.

LE SCOSSE DI MERCOLEDI' - Una scossa di terremoto con magnitudo 4.5 si era verificata anche alle 6.08 del 6 giugno con epicentro al largo di Ravenna, in Romagna, ad una profondità di circa 25 chilometri. Il terremoto è stato avvertito anche nelle Marche. Le zone vicine all'epicentro (guarda) sono Ravenna, Cervia e Alfonsine. Non si sono registrati danni a persone o cose, salvo la caduta di alcuni calcinacci da un vecchio palazzo del centro storico di Pesaro, in via Sabatini, che secondo i pompieri potrebbe però non essere stata provocata dal terremoto. La via è stata comunque transennata. Nonostante la paura provocata dalla scossa di terremoto le scuole mercoledì mattina sono rimaste regolarmente aperte a Pesaro. Lezioni regolari anche ad Ancona. Le verifiche compiute sulle piattaforme per l'estrazione di gas metano al largo di Ravenna hanno confermato che non ci sono stati danni.

IL SINDACO DI RAVENNA- «In queste ore sono in corso controlli sugli edifici pubblici. Dalle prime verifiche non risulta ci siano stati danni particolari. Le scuole sono regolarmente aperte». È stato il messaggio del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci. «L'unica scuola in cui la dirigente ha chiesto un intervento di controllo - ha detto ancora Matteucci - è il liceo scientifico».

IN MARE -Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia l'epicentro del terremoto di mercoledì si trovava a 25,6 chilometri di profondità, al largo della costa. La scossa è stata avvertita distintamente anche ad Ancona e Pesaro. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco, carabinieri e polizia. Durante la notte, tra le 2 e le 6 del mattino, sono state in tutto tre le scosse che hanno fatto tremare ancora la Pianura padana. La prima era di magnitudo 2.2. Alle 2,25, un altro sisma lieve - di magnitudo 2.9 - si è verificato anche a Benevento.

NUOVA FAGLIA - Il terremoto è stato generato da una faglia diversa rispetto a quelle responsabili dei sismi del 20 e del 29 maggio in Emilia, sebbene la struttura geologica interessata sia la stessa. Lo ha spiegato il funzionario di sala sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Francesco Mele. Anche questo terremoto è legato all'attività del margine settentrionale dell'Appennino, sepolta sotto la Pianura Padana. «È stato generato - ha spiegato il sismologo - dalla struttura di Malalbergo-Ravenna, che costituisce l'estremità più orientale dell'arco di Ferrara», ossia la struttura geologica all'origine dei terremoti delle scorse settimane nel ferrarese e nel modenese.

LA STAGIONE ESTIVA- Se a maggio il terremoto ha colpito con scosse di magnitudo superiore a 5.0 l'Emilia tra le province di Modena e Ferrara in uno sciame che sembrava orientato verso nord, nord-ovest, la scossa di mercoledì si è verificata a circa un'ottantina di chilometri dal quel fronte sismico, nella zona della costa adriatica, finora risparmiata. Questo rischia di avere ripercussioni sull'imminente stagione estiva nella costa romagnola, dove gli albergatori temono ricadute pesanti sull'affluenza dei villeggianti. Finora il terremoto in Emilia ha causato 26 morti e circa 14.000 sfollati.

Fonte: www.corriere.it

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