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Rossi: «Bidoni tossici, ora intervenga la Capitaneria»
Rossi: «Bidoni tossici, ora intervenga la Capitaneria»
Dopo le indiscrezioni del Tirreno richiesta congiunta di Regione e Comune. Che spingono anche per un atto di ingiunzione che costringa Grimaldi a rispettare i tempi concordati
di Giulio Corsi
Dopo le anticipazioni del Tirreno sul contratto non ancora firmato tra Grimaldi e l'armatore di Sentinel, la nave da ricerca che dalla prossima settimana avrebbe dovuto iniziare il recupero dei 95 bidoni tossici dispersi a nord di Gorgona la notte del 17 dicembre 2011 e individuati a 430 metri di profondità, è il governatore della Toscana Enrico Rossi a prendere in pugno la situazione.
«I tempi di recupero dei fusti persi in mare nel dicembre scorso vanno assolutamente rispettati», dice Rossi, appena rientrato da Bruxelles. «Per questo - prosegue -, in pieno accordo con il Comune di Livorno, abbiamo chiesto alla Capitaneria di porto di Livorno di intervenire per il rispetto degli impegni assunti per il completo ritrovamento dei fusti ancora mancanti e per l'avvio delle operazioni di recupero e di predisporre un atto di ingiunzione rivolto alla compagnia Atlantica Navigazione Spa perché, appunto, si rispettino i tempi indicati nel piano presentato e approvato ad aprile. Se gli impegni non saranno mantenuti, ci riserviamo di agire in danno: faremo noi l'intervento al posto dei privati e poi saranno rimesse le spese. Non ci possono essere incertezze: è stato stato messo a punto un cronoprogramma e questo deve essere rispettato».
L'intervento di recupero dei 95 bidoni già individuati doveva partire secondo il piano presentato da Grimaldi in capitaneria, tra il 10 e il 12 maggio. E ancora ieri l'assessore all'ambiente del Comune di Livorno Grassi, dopo un colloquio tranquillizzante con la capitaneria, assicurava che l'impegno sarebbe stato rispettato (sebbene indicando il 14 maggio come data di inizio delle operazioni). Ma il Tirreno ha scoperto che la nave Sentinel, indicata ufficialmente da due mesi per portare a compimento il piano, non era stata noleggiata. E il suo armatore, Maurizio D'Argenio, dopo aver perso i contatti con Castalia e con Grimaldi, aveva deciso di portare la nave dalla Corsica - dove si trova attualmente - a Pozzuoli, anziché a Livorno. «Castalia è sparita - ha spiegato D'Argenio - Stiamo cercando una nuova commessa per il periodo in cui avremmo dovuto essere a Calambrone per il recupero dei bidoni».
Fonte: Il Tirreno